GRAN TOUR DEL PAKISTAN

15 giorni - Sabato 9 Maggio 2026
Programma

Un grande viaggio tra culture antiche e montagne eterne: dalla festa di primavera dei Kalash alle cime leggendarie del Karakorum, Himalaya e Hindu Kush!  

1°GIORNO 09.05.26 ITALIA/ISLAMABAD  Trasferimento dalle località previste con servizio privato alla volta dell’aeroporto di partenza. Incontro con il nostro Accompagnatore, in partenza dall'Italia. Disbrigo delle formalità doganali e imbarco sul volo per Islamabad. Pernottamento a bordo dell'aeromobile.

2°GIORNO  10.05.26  ISLAMABAD (mezza pensione - pranzo e cena) Arrivo all’aeroporto di Islamabad, accoglienza da parte della guida locale e trasferimento presso l'hotel Hillview o similare. Dopo un momento di relax, si pranza e si dedica il pomeriggio alla visita della città. Si comincia con la visita al Monumento Nazionale del Pakistan, una maestosa opera moderna situata sulle colline di Shakarparian. Il monumento, dalla caratteristica forma di fiore di loto, simboleggia l’unità nazionale. I suoi quattro petali principali rappresentano le province del Balochistan, Khyber-Pakhtunkhwa, Punjab e Sindh, mentre tra questi si inseriscono tre petali più piccoli che simboleggiano i territori di Gilgit-Baltistan, Azad Kashmir e le aree tribali. Sulle pareti interne dei petali, oltre a raffinati motivi floreali, sono incisi in bassorilievo monumenti e figure emblematiche di ciascuna regione, rendendo il complesso un vero e proprio tributo all’identità e alla storia del Paese. Al termine della visita, ci si sposta al vicino Museo Nazionale di Etnologia, conosciuto anche come Lok Virsa. Originariamente conosciuto come Folk Art Museum, fu fondato nel 1982 e, dopo un importante intervento di rinnovamento e ampliamento nel 2004, assunse l’attuale denominazione di Museo Nazionale di Etnologia. Ciò che rende questo museo particolarmente affascinante è la sua capacità di raccontare la storia e le tradizioni del popolo pakistano, sia del passato che del presente. Le esposizioni abbracciano l'intero spettro culturale del paese, dando voce tanto alle regioni più tradizionali quanto alle aree più remote e meno conosciute con l'obiettivo di custodire un prezioso patrimonio culturale per l’intera nazione. Si prosegue con la visita alla maestosa Moschea Shah Faisal, una delle più grandi al mondo, celebre per la sua architettura moderna. A seguire, ci si sposta sulle colline di Margalla, dove si trova un punto panoramico per ammirare Islamabad dall'alto. La prima giornata in Pakistan si conclude con una cena in un tipico ristorante locale, dove gustare i sapori autentici della tradizione culinaria pakistana. 

3°GIORNO 11.05.26  ISLAMABAD / PESHAWAR (pensione completa) Prima colazione in hotel. Si parte in direzione nord-ovest per raggiungere Peshawar, con un tragitto di circa 190 chilometri che richiede quasi quattro ore di auto. All’arrivo, è previsto il pernottamento presso l’Hotel Tourmaline o similare. Peshawar, storicamente un crocevia commerciale di grande importanza, si trova vicino al celebre Khyber Pass, un tempo parte integrante della leggendaria Via della Seta. Questo valico ha rappresentato per secoli un passaggio strategico verso il subcontinente indiano, attraversato da conquistatori ed esploratori di tutto il mondo. Oggi Peshawar è la capitale della provincia di confine del Khyber Pakhtunkhwa. Dopo pranzo, si inizia quindi la visita della città a bordo dei caratteristici tuk tuk, un modo piacevole e pratico per muoversi agilmente tra le affollate e vivaci strade cittadine.  La prima tappa è il Museo Cittadino, celebre per la sua straordinaria collezione di manufatti della civiltà del Gandhara, un periodo di grande rilievo nella storia del Buddhismo. Qui si trova una prestigiosa esposizione di sculture, incisioni su pietra e rilievi buddisti, che illustrano l'evoluzione dell'arte religiosa e culturale della regione. I reperti esposti rappresentano una risorsa preziosa non solo per studiosi e ricercatori, ma anche per tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza di un patrimonio culturale fiorito in un’epoca di profonda spiritualità e scambio interculturale. Una sezione del museo è dedicata anche alla vita quotidiana delle popolazioni locali: vi si trovano strumenti musicali tradizionali e moderni, gioielli antichi, utensili da cucina, pentole e oggetti domestici che raccontano la quotidianità di un tempo. Terminata la visita, si prosegue verso la moschea di Muhabat Khan Bala, costruita nel 1670 e restaurata nel 2017. Caratterizzata da una splendida facciata interamente realizzata in marmo bianco, la moschea è considerata uno dei luoghi più simbolici di Peshawar ed è aperta anche ai visitatori occidentali. Poco distante si erge il forte di Bala Hisar, una struttura con una storia che attraversa molti secoli e imperi. Oggi sede delle forze armate, non è accessibile al pubblico e può quindi essere ammirato solo dall’esterno. La giornata si conclude con una piacevole passeggiata tra le strette e vivaci stradine del tipico bazar cittadino. Cena in hotel.

4°GIORNO 12.05.26 PESHAWAR / TAKHT-I-BAHI/ TIMERGARA (pensione completa) Prima colazione in hotel. Si lascia la città prendendo la strada in direzione nord-est e, dopo poco meno di due ore di viaggio (circa 60 chilometri), si arriva al complesso monastico di Takht-i-Bahi, oggi sito patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, situato nel distretto di Mardan.  Il nome Takht-i-Bahi deriva dalle lingue persiana e urdu: "Takht" significa trono, mentre "bahi" significa acqua o fonte. Il complesso fu così chiamato per la sua posizione suggestiva: costruito sulla cima di una collina, nei pressi di un fiume o di una sorgente d’acqua. Si ipotizza che il monastero risalga al I secolo d.C., e che sia stato utilizzato ininterrottamente fino al VII secolo d.C. Il complesso comprende i resti di un antico monastero buddhista, con stupa, celle monastiche e altri edifici religiosi, distribuiti su una serie di colline che creano un paesaggio particolarmente suggestivo. Le rovine di Takh Bhai sono tra le meglio conservate dell’antica civiltà Gandhara e rivestono una straordinaria importanza storica e culturale, poiché offrono testimonianze significative di quell’epoca e della diffusione del buddhismo nella regione. Terminata la visita, si prende la strada in direzione nord. Attraversando prima il passo del Malakand e poi il fiume Swat, si raggiunge Timergara (823 mt) dopo circa quattro ore di viaggio (poco meno di 100 chilometri). Qui è previsto il pernottamento presso lo Shelton Hotel o similare. Cena in hotel.

5°GIORNO 13.05.26 TIMERGARA / DIR / AYUN / BUMBURET (KALASH) Prima colazione in hotel. Si parte di buon mattino proseguendo lungo la strada verso nord. Si attraversa dapprima la cittadina di Dir e, successivamente, si percorre il traforo di Lowari, lungo circa 10 km, che consente di evitare la salita al passo omonimo. All’uscita del traforo si entra nella regione del Chitral, proseguendo fino a raggiungere la cittadina di Ayun (1390 mt), situata nel cuore della catena dell’Hindu Kush. Il percorso, lungo circa 150 chilometri, richiede quasi sei ore di viaggio in auto, tra pause e soste fotografiche. Qui si effettua un cambio di mezzi: si lascia il minibus utilizzato fino a questo momento per salire a bordo di jeep Toyota Prado 4X4 (massimo 3 passeggeri per veicolo) che si utilizzeranno per il resto del viaggio. Prendendo una strada sterrata, si percorrono poco meno di 20 km in circa un’ora e mezza di viaggio fino a raggiungere Bumburet, una delle tre celebri valli dei Kalash, che si trova ad una altitudine di circa 1670 mt. Per accedere alla valle è necessario ottenere permessi speciali, di cui si occupa direttamente il corrispondente locale. (Se ci si domanda perché si impieghi tanto tempo per percorrere pochi chilometri, la risposta è che, durante il festival, l’unica strada disponibile risulta inevitabilmente molto trafficata). Si alloggia presso una guest house gestita da una famiglia Kalash, un ambiente semplice e pulito, che richiede un minimo di adattamento, con servizi privati all’interno della stanza. La permanenza in questo luogo è prevista per due notti, così da poter esplorare le valli e i villaggi Kalash e di assistere al loro festival tradizionale, un’occasione unica per entrare in contatto con questa affascinante cultura locale. Cena presso la guest house.

6°GIORNO 14.05.26 FESTIVAL KALASH (pensione completa) Prima colazione. L’intera giornata è dedicata alla scoperta del Chilam Joshi Festival. Si assiste alla celebrazione nel villaggio di Bumburet, il più grande e rappresentativo dei villaggi Kalash. Qui, al mattino, si svolgono i festeggiamenti tra musica, danze tradizionali e rituali antichi. A seguire, si visitano il museo etnografico, il cimitero e alcune abitazioni locali, passeggiando tra i villaggi e immergendosi nella vita quotidiana della comunità. Durante il festival, le donne Kalash sfoggiano i loro abiti tradizionali, ricchi di colori e impreziositi da gioielli artigianali, celebrando la fine del raccolto, ringraziando le divinità e invocando prosperità per il nuovo anno. Oggi la popolazione Kalash conta circa 5.000 persone. Grazie all’isolamento geografico e a una forte coesione sociale, questo popolo ha saputo preservare la propria identità culturale. La loro religione, di tipo sciamanico e politeista, prevede il culto di spiriti legati alla natura, agli antenati e al fuoco. Credono in un dio creatore, Desau, circondato da entità spirituali che fungono da suoi messaggeri. Nel pomeriggio, se le condizioni lo permettono, ci si sposterà nella vicina valle di Rumbur per visitare un altro villaggio Kalash, compatibilmente con il traffico e le tempistiche locali. Ad accompagnare il gruppo, oltre alla guida locale, sarà presente anche una guida Kalash, offrendo così l'opportunità di un contatto autentico e profondo con questa affascinante comunità dalle origini ancora avvolte nel mistero. 

7°GIORNO 15.05.26 BUMBURET/AYUN/CHITRAL/MASTUJ  (pensione completa) Prima colazione. Si lasciano le valli dei Kalash per tornare ad Ayun, dove si riprendono i mezzi lasciati in precedenza. Da qui si prosegue verso nord e, in circa un'ora di auto (circa 20 chilometri), si raggiunge Chitral (1500 mt), capitale dell'omonimo distretto. Giunti in città, si visita la moschea Shahi, la più importante della zona, costruita nel 1924 d.C. lungo la riva del fiume Chitral. Si prosegue quindi lungo la strada in direzione nord est, costeggiando il corso del fiume, fino ad arrivare a Mastuj (2359 mt). Il percorso è di circa 110 chilometri (di cui alcuni tratti su strade sterrate) e richiede circa 5/6 ore di viaggio, soste comprese.  A Mastuj si alloggia presso la guest house locale Noor Mahaal. Chi lo desidera potrà fare una passeggiata nel villaggio, lasciandosi cullare dalla quiete del luogo, per sciogliere le gambe affaticate dal lungo viaggio e incrociare sorrisi e sguardi della gente del posto.  

8°GIORNO 16.05.26 PASSO DI SHANDUR / GUPIS (pensione completa) Prima colazione. Si riparte in direzione sud, salendo gradualmente fino a raggiungere il celebre passo di Shandur, a 3.738 metri di altitudine. Qui ci si trova su un vasto altopiano sospeso tra cielo e terra, dove si adagia il lago di Shandur, specchio d’acqua cristallino incastonato tra le montagne. Sulla riva settentrionale del lago si trova il campo da polo più alto del mondo, teatro ogni anno di una partita unica nel suo genere: le squadre dei distretti di Gilgit e Chitral si sfidano in un incontro spettacolare, che unisce tradizione, orgoglio e spirito di vittoria!  Si prosegue lungo la strada che scende verso est, attraversando paesaggi montani di rara bellezza, fino a giungere a Gupis (2176 mt). Il tragitto è lungo circa 150 chilometri e richiede circa 8 ore di viaggio, soste comprese, lungo strade e sterrati che si snodano tra paesaggi spettacolari, regalando scorci mozzafiato e momenti di autentica immersione nella natura. Giunti a destinazione si pernotta presso il Blossom Inn hotel o similare. Cena in hotel.

9°GIORNO 17.05.26 GUPIS / GILGIT / KARIMABAD (HUNZA) (pensione completa) Prima colazione in hotel. Si continua a viaggiare lungo la strada in direzione sud-est per circa 110 km, un tragitto di circa quattro ore, fino a raggiungere la cittadina di Gilgit (1500 mt), dove si pranza. Poco a est del centro abitato si trova il Buddha rupestre di Kargah, scolpito nella roccia nel VII secolo. Misura circa quindici metri ed è situato sotto una rientranza rocciosa che ne esalta la bellezza. Si prosegue quindi in direzione nord-est lungo la leggendaria Karakorum Highway, realizzata dai governi di Pakistan e Cina, per raggiungere Karimabad, capoluogo della valle di Hunza, situata a 2.500 mt di altitudine. Il tragitto, lungo circa 100 km, richiede quasi tre ore di viaggio, incluse le soste nei numerosi punti panoramici che punteggiano la strada. Da qui si aprono vedute spettacolari sulle vette circostanti, tra cui spicca il maestoso Rakaposhi, che si innalza fino a 7.788 mt. Ai suoi piedi sorge un piccolo ristorante locale, perfetto per sorseggiare un ottimo tè caldo godendo della vista sulla montagna. Sempre lungo il percorso, inoltre, è ancora possibile scorgere in più punti le tracce degli antichi itinerari della Via della Seta, un complesso intreccio di strade e sentieri che per secoli hanno collegato Oriente e Occidente. Giunti a destinazione, ci si sistemerà al Darbar Hotel, una bella struttura in un'ottima posizione. Dopo aver lasciato le valigie, ci si reca poco distante al Duiker View Point (segnalato su Google Maps come "Duiker Hill"), un panoramico belvedere a 3.000 mt che regala una vista mozzafiato sulla valle sottostante e sulle montagne circostanti. Tra le vette più iconiche visibili, spiccano il Rakaposhi (7.788 mt), il Lady Finger (6.000 mt), il Diran (7.266 mt) e molte altre cime imponenti. In questo punto ogni angolo rivela uno scorcio più spettacolare del precedente. Al calar del sole, il cielo si accende di mille sfumature, regalando l’emozione di un autentico capolavoro della natura e amplificando la maestosità del paesaggio. Al rientro in hotel, tempo permettendo, si può fare una sosta nei piccoli negozietti di artigianato locale che si trovano lungo la strada. Cena in hotel.

10°GIORNO 18.05.26 KARIMABAD / PASSU (pensione completa)   Si inizia l'esplorazione della zona con la visita al Forte di Baltit, costruito nel XIII secolo. Questo maestoso edificio domina la valle dello Hunza ed è una delle testimonianze più significative dell'influenza tibetana sulla cultura locale. I signori della regione di Hunza, che assumevano il titolo di Mir, abbandonarono il forte nel 1945, preferendo trasferirsi in un nuovo palazzo più a valle. Da quel momento, il forte conobbe un periodo di decadenza che lo portò quasi alla rovina, principalmente a causa dell'uso estensivo di legno e mattoni di fango nella sua costruzione. Fortunatamente, nel 1990, grazie a una segnalazione della Royal Geographical Society di Londra, furono avviati lavori di recupero che durarono sei anni. I fondi per il restauro provennero da istituzioni britanniche e dall'Agha Khan Foundation, che consentirono di riportare il forte al suo splendore originario. Poco distante si trova un altro forte, quello di Altit, anch'esso restaurato grazie all'Agha Khan Foundation. Dopo averlo visitato, si passeggia a piedi nel villaggio ai suoi piedi, chiamato Ganish, un luogo che invita a perdersi tra le sue strette stradine per scoprire la vita quotidiana della regione. Qui si trova anche una grande vasca, dove in passato i bambini imparavano a nuotare. Terminata la visita, si riprende la Karakorum Highway e, subito dopo essere partiti, si fa una breve sosta, appena oltrepassato il ponte sul fiume Hunza, per ammirare alcune antiche incisioni rupestri. Successivamente, si prosegue fino alle rive del Lago Attabad, creatosi a seguito di una grande frana il 4 gennaio 2010, che bloccò il fiume Hunza nei pressi del villaggio di Attabad, causando l'inondazione della zona per circa cinque mesi. Lungo la strada, ci si ferma per scattare alcune foto del lago. Si prosegue lungo la Karakorum Highway e, poco oltre il villaggio di Gulmit, si arriva al famoso ponte sospeso di Hussaini, dove chi se la sente lo può attraversare. Poco più avanti, si fa una deviazione prendendo una strada sterrata che conduce fino al lago di Borith. Qui si lasciano i mezzi per intraprendere una semplice ma suggestiva passeggiata di circa 30 minuti, che conduce direttamente di fronte al ghiacciaio di Passu, nella maestosa catena del Karakorum. Un sentiero sicuro costeggia la lingua di ghiaccio che scende dalla montagna, offrendo un punto panoramico ideale per scattare fotografie in questo angolo di natura incontaminata, dove la vera bellezza è immergersi nel silenzio avvolgente del luogo. Al termine della camminata, si riprende il viaggio sulla Karakorum Highway, dirigendosi verso il villaggio di Passu (2500 mt). Qui si alloggia in un piccolo hotel di pietra, il Silk Route Sarai Hotel. Questa struttura vanta una posizione straordinaria: seduti nel suo giardino, sorseggiando birra locale o tè, si è immersi in un paesaggio mozzafiato, circondati dalle imponenti montagne. Un vero paradiso in questo angolo remoto del mondo, dove ogni momento sembra sospeso nel tempo.  

11°GIORNO 19.05.26 PASSU / RAIKOT BRIDG E/ TATO / FAIRY MEADOWS (NANGA PARBAT) (pensione completa) Prima colazione. Si riprende la Karakorum Highway, questa volta in direzione sud, per un tragitto di circa cinque ore (207 km) fino a raggiungere Raikot Bridge, a 1.200 mt di altitudine. Lungo il percorso è prevista una sosta in un luogo particolarmente suggestivo: il punto in cui si incontrano i fiumi Gilgit e Indo. Questo sito è unico al mondo, poiché proprio qui si incontrano le tre catene montuose più alte del pianeta: il Karakorum, l’Himalaya e l’Hindu Kush. A Raikot Bridge si lascia il bagaglio principale, portando con sé solo uno zaino con l’essenziale per le due notti successive. Qui si abbandonano anche i mezzi utilizzati fino a questo punto, per salire a bordo delle jeep locali. Si prosegue quindi lungo un sentiero sterrato che, in circa due ore di percorso, conduce al villaggio di Tato, situato a 2.570 mt di altitudine. Da questo punto si lasciano le jeep e si prosegue a piedi, lungo un sentiero non difficile che richiede circa due ore e mezza di cammino, senza pendenze eccessive. Il percorso si snoda attraverso boschi dal fascino quasi fiabesco, e man mano che si sale, ci si immerge in un ambiente sempre più verde e rigoglioso, tra prati fioriti e pinete che incorniciano un paesaggio di straordinaria bellezza. Con una piccola mancia è possibile affidare lo zaino agli abitanti del luogo oppure salire a cavallo o a dorso di mulo per affrontare più comodamente la salita. Arrivati a Fairy Meadows, a 3.306 mt di altitudine, ci si trova immersi in splendidi prati alpini con una vista mozzafiato sul Nanga Parbat. Qui si alloggia in piccoli cottage di legno, presso il Sarai o il Green Land Resort, entrambi dotati di camere con bagno privato.   

12°GIORNO 20.05.26 FAIRY MEADOWS (pensione completa) Prima colazione. La giornata è dedicata all’esplorazione di questa splendida area, un vero gioiello naturale incastonato tra imponenti montagne glaciali. Il verde delle foreste e dei pascoli crea un contrasto sorprendente con le aride vallate sottostanti, trasformando Fairy Meadows in un’oasi di pace e bellezza, davvero unica nel suo genere. Chi lo desidera può godersi tranquille passeggiate nei dintorni oppure semplicemente rilassarsi, sorseggiando un tè locale, ammirando l’immensità del paesaggio che lo circonda. Per i più avventurosi, è possibile intraprendere l’escursione che conduce al Campo Base del Nanga Parbat, situato a poco meno di 4000 mt di altitudine. A differenza delle altre camminate previste durante il tour, questo trekking richiede una buona preparazione fisica, poiché il percorso – tra andata e ritorno – dura circa 7-8 ore. In alternativa, la maggior parte dei viaggiatori preferisce raggiungere il punto panoramico di Bayal a quota 3.667 mt, da cui si gode una vista spettacolare sulla poderosa lingua del ghiacciaio Raikot, che scende dalla parete nord del Nanga Parbat, la nona montagna più alta del mondo con i suoi 8.126 mt. Il punto panoramico è raggiungibile a piedi in circa 3 ore di cammino (andata e ritorno) ma per chi preferisce un’esperienza più comoda ma comunque emozionante è possibile utilizzare il cavallo. 

13°GIORNO 21.05.26 FAIRY MEADOWS / RAIKOT BRIDGE / GILGIT (pensione completa) Prima colazione. Si lascia Fairy Meadows e si rientra a piedi al villaggio di Tato (poco meno di 2 ore di cammino), dove ci si riprendono le jeep locali per scendere fino a Raikot Bridge. Qui vengono recuperati i bagagli principali, lasciati due giorni prima insieme ai mezzi. Si prosegue quindi in direzione nord lungo la Karakorum Highway per raggiungere Gilgit, percorrendo circa 90 km in un tragitto di circa due ore. All’arrivo, ci si accomoda presso il Kellisto hotel o similare e si conclude la giornata con una piacevole passeggiata esplorativa nel centro di Gilgit.

14°GIORNO 22.05.26 GILGIT / ISLAMABAD (pensione completa) - volo interno - Prima colazione. In mattinata ci si trasferisce in aeroporto per il volo diretto a Islamabad, con partenza prevista alle 9.05 e arrivo alle 10.20 (orari da confermare). Una volta atterrati nella capitale, si utilizza lo stesso hotel utilizzato all’inizio del viaggio. Dopo pranzo ci si sposta nella vicina Rawalpindi per visitare il vivace e affascinante Raja Bazar, un mercato storico risalente all’epoca coloniale, un tempo cuore delle attività commerciali e residenziali e tuttora uno dei centri più dinamici del commercio locale. Nel pomeriggio si avrà anche l’opportunità di osservare l’arte della decorazione dei camion, una tradizione unica in Pakistan, con officine specializzate che trasformano i mezzi di trasporto in veri e propri capolavori mobili. Terminata la visita, si rientra a Islamabad con una breve sosta al lago Rawal. La giornata si conclude con una cena tradizionale per celebrare insieme la fine di questo straordinario viaggio. 

15°GIORNO 23.05.26 RIENTRO IN ITALIA Prima colazione, trasferimento in aeroporto (pranzo libero) e partenza con volo di linea per l'Italia. All'arrivo sistemazione a bordo bus e trasferimento nelle rispettive località di appartenenza.

Luoghi Visitati

Islamabad/ Festival Kalash/ Peshawar/ Timergara/ Bumburet/ Chitral/ Ayun/ Passo di Shandur/ Gupis/ Nanga Parbat/ Rawalpindi
La quota comprende:

Polizza Base Medico/Bagaglio
I pernottamenti presso le strutture riportate nel programma
I trasporti indicati nel programma
Le visite e le escursioni descritte nel programma
Le entrate e gli ingressi ai siti
Tutti i permessi locali
La pensione completa
La presenza dell’accompagnatore dall’Italia (Marcello)
La presenza della guida locale parlante inglese
Il volo interno Gilgit/Islamabad
I voli internazionali
La quota non comprende:
Le bevande
Le visite e le escursioni non indicati nel programma
Le mance € 100 a persona
Tutto quanto non indicato alla voce “la quota comprende”
Assicurazione annullamento viaggio facoltativa, ma consigliata, € 250 a persona in camera doppia, € 290 in singola

Visti e documenti: Il passaporto deve avere validità minima di sei mesi dalla data di ingresso prevista. Per i cittadini italiani che desiderano recarsi in Pakistan, è necessario ottenere un visto d'ingresso. Il visto può essere richiesto online tramite il sistema Electronic Travel Authorization (ETA) del Pakistan, raggiungibile all'indirizzo https://visa.nadra.gov.pk/. Il visto è gratuito e Piste Nomadi fornisce tutta l’assistenza necessaria alla compilazione del modulo di richiesta del visto.

SISTEMAZIONI: Viaggiare in Pakistan richiede una buona dose di spirito di adattamento: un'esperienza affascinante per un viaggiatore ma potenzialmente può risultare più impegnativa per chi cerca comfort tipici da turista. Al di fuori dei centri urbani principali, le sistemazioni sono piuttosto essenziali. Durante il festival dei Kalash, l’afflusso di visitatori sarà maggiore rispetto al solito, e le strutture disponibili saranno piuttosto limitate. Tuttavia, si farà il massimo per assicurare un soggiorno confortevole e piacevole a tutti. A Fairy Meadows si trascorreranno due notti in semplici bungalow di legno, completi di bagno privato (di solito alla turca) e stufette per il riscaldamento. Degni di nota sono il Darbar Hotel di Karimabad, elegante struttura che regala una vista mozzafiato sulla valle sottostante, e il suggestivo Silk Route Sarai Hotel di Passu, il cui giardino offre uno splendido panorama sulle imponenti vette del Karakorum.  Sebbene alcune strutture possano presentare piccole problematiche di manutenzione, come impianti idraulici o elettrici non sempre perfetti, la guida e l’accompagnatore saranno sempre pronti a intervenire per garantire il massimo comfort durante il soggiorno. 

ITINERARIO: Nel paese la situazione stradale varia notevolmente. Le principali autostrade, come quella che unisce Islamabad a Peshawar oppure la Karakorum Highway sono in buone condizioni e ben percorribili. Al contrario, nelle zone rurali o montane la rete stradale è mal tenuta e sono presenti diversi tratti di sterrati (segnalati all'interno del programma di viaggio).  Per l'intero itinerario verranno utilizzate jeep Toyota Prado 4x4, con un massimo di tre passeggeri per veicolo, per garantire un maggiore comfort. Fanno eccezione due tratte: la salita a Fairy Meadows, che verrà effettuata con jeep locali, e il primo tratto del viaggio, da Islamabad ad Ayun, durante il quale si utilizzerà un minibus Toyota Coaster da 21 posti. I tempi di percorrenza riportati nel programma sono frutto dell’esperienza diretta sul posto e tengono conto non solo del viaggio in sé, ma anche delle soste che si fanno normalmente lungo il tragitto, per godersi il paesaggio, scattare qualche foto o semplicemente fare una pausa. Nonostante ciò, è bene sottolineare che i tempi di percorrenza potrebbero variare a causa del traffico, di brevi interruzioni stradali o di altri imprevisti lungo il tragitto.

ALTITUDINE: Una delle domande più frequenti riguarda le altitudini del viaggio, soprattutto da parte di chi teme eventuali disagi. È importante sapere che questo non è un programma di trekking, e l’itinerario è stato studiato con attenzione proprio per evitare qualsiasi difficoltà legata all’altitudine. Ecco, nel dettaglio, le altitudini dei luoghi in cui si pernotta: Islamabad (540 mt), Peshawar (331 mt), Timergara (823 mt), Bumburet (1670 mt), Mastuj (2359 mt), Gupis (2176 mt), Karimabad (2500 mt), Passu (2500 mt), Fairy Meadows (3.306 mt), Gilgit (1500 mt). Come si può vedere dai dati riportati sopra, il punto più alto del viaggio è Fairy Meadows, dove si pernotta per due notti. Tuttavia, vi si arriva il dodicesimo giorno, quando il corpo ha già avuto modo di acclimatarsi gradualmente, rendendo del tutto gestibile l’altitudine. Durante il tour si attraversano anche alcuni valichi, come lo Shandur Pass a 3.738 metri, ma si tratta solo di brevi passaggi panoramici, ideali per scattare fotografie, prima di tornare a quote più basse.

PERICOLOSITA’: Ormai da diversi anni, il livello di sicurezza in Pakistan ha registrato significativi miglioramenti, grazie a un rafforzamento delle misure di controllo da parte delle autorità locali. Lungo il percorso infatti, si incontrano diversi check-point che, pur rallentando leggermente gli spostamenti, contribuiscono alla sicurezza del paese. Va comunque segnalato che alcune aree del Paese, come il Belucistan – situato nella regione sud-occidentale, lungo la costa, e ben lontano dall’itinerario previsto dal nostro tour – restano sconsigliate e richiedono permessi speciali per l’accesso. La regione dei Kalash, situata vicino al confine con l’Afghanistan, è spesso vista con qualche timore, ma va sottolineato che il confine è strettamente monitorato, garantendo così un ambiente sicuro per i viaggiatori. Durante il percorso, solo per tre giornate — l'11, il 12 e il 13 maggio — il gruppo sarà accompagnato da una scorta, a partire dall’arrivo a Peshawar fino a poco prima del traforo di Lowari, ingresso alla regione di Chitral. Si tratta di una misura prevalentemente formale e precauzionale: la presenza della scorta è prevista dalle autorità locali a titolo preventivo. Piste Nomadi seleziona infatti con la massima attenzione solo itinerari in zone considerate sicure, sulla base di monitoraggi costanti, valutazioni aggiornate e il supporto di corrispondenti locali fidati e ben radicati sul territorio. La sicurezza dei viaggiatori è sempre la priorità assoluta. Vale la pena sottolineare infatti che tutti i viaggiatori, una volta rientrati, raccontano con sorpresa che la sensazione di sicurezza vissuta durante il viaggio è stata di gran lunga superiore a quanto si aspettassero prima della partenza. Vengono impiegati esclusivamente autisti esperti e mezzi sottoposti a controlli e manutenzione regolari, per garantire il massimo comfort e sicurezza durante gli spostamenti. Anche sotto questo aspetto, molti viaggiatori rientrano piacevolmente sorpresi dalla qualità e dall'affidabilità dei veicoli utilizzati. Infine la guida locale - con una lunga esperienza nel settore turistico – fornirà utili indicazioni su eventuali comportamenti da adottare durante il viaggio. Ad esempio, è importante sapere che è vietato fotografare postazioni di polizia o presidi militari. La guida sarà sempre a disposizione per garantire un'esperienza sicura e rispettosa delle regole locali.  In sintesi, nelle regioni settentrionali e tra le comunità montane, l’ospitalità e i sorrisi della popolazione locale sapranno sorprendere piacevolmente ogni visitatore.

partenza da Milano Malpensa - trasferimento da e per l'aeroporto

Partenza

Durata: 15 giorni
Data Partenza: Sabato 9 Maggio 2026
Partenza da: partenza da Milano Malpensa - trasferimento da e per l'aeroporto
Prezzi
Partenza con ritrovo diretto in aeroporto 4.900 €
Da Ventimiglia a Milano (Linea C)
Dettaglio Punti di Carico
5.010 €
Da Bologna a Milano (Linea E)
Dettaglio Punti di Carico
5.030 €
Supplemento Singola 660 €
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